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Castrocaro Terme Il Complesso Art Déco

  • Immagine del redattore: Luigi Matteoni
    Luigi Matteoni
  • 1 mag 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Il complesso termale di Castrocaro, in stile Art déco lo rende unico in Italia nel suo genere. Realizzato negli anni Trenta e Quaranta, è composto dal Padiglione delle Feste, dal Grand Hotel e dal Padiglione termale. Il Padiglione delle Feste è, dei tre edifici, certamente quello di maggior pregio.  Si distingue per eleganza e raffinatezza nel panorama nell’architettura razionalistica italiana del Ventennio. Venne inaugurato nel 1938 dal principe Umberto di Savoia, realizzato su progetto dell'ingegnere Diego Corsani, con decorazioni in puro stile Art Déco del celebre ceramista Tito Chini. 

L'elegante costruzione, a pianta di tipo basilicale, si articola su due piani, ed è caratterizzata esternamente dal rivestimento in laterizio, con i volumi delineati da modanature in bianco travertino e marmo nero. Assai caratteristica è la facciata, formata da un corpo centrale semicircolare, rivestito in bianco travertino con ampie aperture su due piani, e due corpi laterali, rivestiti con mattoni iridescenti, su cui campeggiano formelle in rilievo a lustri metallici: cornucopie, delfini, anfore. Due eleganti fontane in marmo verde completano gli ornamenti della facciata. In alto campeggia la scritta "PADIGLIONE", ai cui lati sono due grandi formelle che rappresentano la Maternità. All’interno dell’edificio si trova un'ariosa e scenografica entrata semicircolare, dominata da due ampie scale elicoidali collegate tra loro da una terrazza a sbalzo che prospetta sul salone. Il pavimento è in marmo, con al centro un grande e bellissimo mosaico circolare in formelle di maiolica policroma, riproducenti quattro maestosi galeoni a vele spiegate. Al centro dei quattro mari campeggia la rosa dei venti. La sala è sovrastata da un lucernario circolare a tre fasce concentriche, ornate dai simboli delle costellazioni, dello zodiaco e delle stelle. Segue il salone, di notevole eleganza, utilizzato per feste da ballo, conferenze, proiezioni cinematografiche. La parte terminale del salone, semicircolare e appena sopraelevata, è di grande impatto scenico, ottenuto da due fontane simmetriche in mosaico di tessere dorate e marmo verde, e dal pavimento in formelle di maiolica policroma riproducenti un variopinto fondale marino popolato da pesci di ogni tipo, reali e immaginari. Ai lati del salone sono due gallerie, che mettono in comunicazione con varie sale da gioco e da relax. I motivi decorativi delle varie sale ripropongono elementi classici dell'Art Déco: delfini, cascate d'acqua, cornucopie, anfore, vasi fioriti, melagrane, segni zodiacali. Il Grand Hotel e lo Stabilimento termale, ultimati nel 1943, risentono stilisticamente delle vicissitudini belliche. Nel Grand Hotel si possono ammirare le originali  ceramiche del banco-bar, i lucernari decorati, le formelle a lustri metallici. Nelle pareti dello scalone si possono ammirare i dieci grandi pannelli di Tito Chini, un vero ciclo decorativo di ispirazione medievale, riproducente i lavori agresti legati ai mesi e alle stagioni. Nell'atrio dello stabilimento termale si possono infine ammirare due grandi dipinti a stucco e foglia d'oro su legno, che rappresentano motivi campestri e marini, dal sapore vagamente metafisico.


Le Terme

Il Grand Hotel Terme

Ph. Luigi Matteoni





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